La nascita dell'acid-house

Era il 1985, quando un team di giovani produttori di Chicago diede vita, per la prima volta, a quell’impasto sonoro che Simon Reynolds nel saggio “GenerazioneBallo/Sballo” definisce come “qualcosa che sta a metà strada tra un gorgoglio fecale e un nevrotico nitrito, tra il ribollire della lava e il ronzio delle note gravi di un digeridoo”.
Quel suono che divenne un genere era l’Acid House e quei produttori erano Dj Pierre (Nathaniel Pierre Jones) e i suoi soci in musica Earl “Spanky” Smith e Herb Jackson, in seguito conosciuti come Phuture. Il fascino rudimentale del primo brano pubblicato, lo si deve al fatto che i tre non erano in grado di programmare il mitologico generatore di bassi sintetici TB-303. Da quella scatola sintetica di fabbricazione giapponese uscì involontariamente una bassline gorgogliante, qualcosa di mai sentito prima. Fu “In Your Mind”, con esplicito riferimento al suono “mentale” in esso contenuto, traccia presto ribattezzata Acid Track. Qualche giorno dopo averlo registrato, Pierre, Smith e Jackson, portarono la cassetta al dj più importante in città, Ron Hardy, resident del leggendario Music Box, che la sera stessa la suonò più volte, decretandone il successo.

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