Diario di viaggio in Asia (parte 2): Guangzhou, Cina

Dopo aver visitato la Cina più rurale ed autentica nella provincia del Guangdong (leggi qui il diario dei primi giorni in Cina), mi sono spostato nella grande metropoli, cioè Guangzhou, conosciuta da noi occidentali come Canton, terza città più importante della nazione dopo Pechino e Shanghai e terza anche come numero di abitanti con oltre 12 milioni, fulcro di un'area metropolitana che si estende lungo il delta del Fiume delle Perle, abitata da circa 46 milioni di persone.

Giorno 1
Il mio più grande interrogativo, essendo solo, in un paese che adotta un sistema di scrittura che non conosco, era come me la sarei cavata negli spostamenti: il dubbio è stato subito risolto poichè nella estesissima metro di Guangzhou tutte le indicazioni sono bilingue in cinese ed in inglese ed anche lungo le strade i nomi delle vie sono indicati anche in inglese, quindi mi sono mosso agevolmente per tutta la durata della mia permanenza.
Dall'aeroporto di Guangzhou, dove ero andato per accompagnare il mio amico cinese che tornava in Italia, prendo la metro, che, in circa mezz'ora, porta al centro della città ad Haizhu Square: camminando lungo la strada noto che il traffico è molto sostenuto, con numerose auto di grossa cilindrata, ma comunque molto più ordinato rispetto a Cambogia e Thailandia, che visiterò in seguito.
Mi dirigo all'albergo che ho prenotato last minute in Da De Road, a ridosso delle via più commerciale della città, Shangxiajiu Street, in cui trascorro la serata: questa via pedonale è il regno dello shopping, piena di gente, animata da insegne che sfoggiano luci al neon coloratissime, venditori al di fuori di ogni negozio, che cercano d'invogliare la clientela ad entrare parlando con dei microfoni o facendo rumore con delle mani di plastica, per attirare l'attenzione dei passanti, un tipo di commercio molto aggressivo, ma non invadente.
Concludo la serata con una passeggiata su Haizhu Bridge, uno dei ponti che attraversa il Fiume delle Perle, regalando bellissimi scorci sulle tante luci colorate che animano la Guangzhou by night, lungo le rive del fiume.

Impressioni e curiosità:
Ad ogni entrata della metro di Guangzhou, e sono moltissime, c'è un percorso obbligato da seguire che conduce davanti a due addetti in uniforme, sempre un ragazzo ed una ragazza, che passano un metal detector su ogni zaino o pacco trasportato dalle persone: ciò denota il livello di sicurezza molto alto che c'è in Cina, a partire dalle lunghe procedure per ottenere il visto, fino al controllo capillare dei luoghi più a rischio, in questo dovremmo prendere esempio anche noi europei.


Shangxiajiu Place

Haizhu Bridge
Giorno 2:
Il secondo giorno faccio una passeggiata nei dintorni dell'albergo verso nord, attraversando le trafficatissime strade grazie a dei cavalcavia pedonali ornati da siepi fiorite ed arrivo ad un interessante museo, che ospita il Mausoleo del Re di Nanyue, monumento funebre riportato alla luce 30 anni fa, risalente a 2000 anni fa, in cui era sepolto il re di Nanyue con i suoi servi e le sue concubine: questo regno fu fondato da un generale dell'imperatore cinese della dinastia Han, che aveva appena unificato la Cina, rimase uno stato vassallo dell'impero cinese, ma con una certa autonomia, aveva come capitale l'odierna Guangzhou ed estese la sua autorità su buona parte del sud della Cina, per tutto il II sec. A.C.. Oltre al mausoleo ben conservato vi è il museo molto accurato, in cui sono esposti tutti gli oggetti ritrovati nelle varie camere di questa tomba, che permettono di ricostruire com'era la vita in Cina 2000 anni fa.
Ingresso del Museo del Re di Nanyue
Quindi mi trasferisco con la metro nell'hotel, che avevo prenotato dall'Italia, nella zona Donghu, a ridosso del Fiume delle Perle: nei dintorni visito il bel ponte Haiyin con le sue due torri, da cui si ha un bel panorama sui grattacieli lungo il fiume e vicino al quale c'è il molo da cui partono le crociere lungo il fiume.
Sempre in questa zona c'è da visitare uno dei tanti bei parchi della città, il parco Dongshankou, caratterizzato da laghetti solcati da ponticelli e circondati da grattacieli e l'itinerario può proseguire con l'adiacente quartiere storico di Dongshan, dove si trovano alcune chiese ed edifici di stile europeo, eretti da missionari ai primi del '900: una zona molto tranquilla e piacevole in cui passeggiare, piena di scuole e studenti vestiti tutti uguali, con la stessa divisa bianca e blu, sia maschi che femmine.

Impressioni e curiosità:
Una cosa che mi ha colpito molto è quanto sia diffuso l'uso del telefonino fra i cinesi, soprattutto fra i più giovani, ho notato che in metro o al fast food, fra gruppi di amici quasi nessuno chiacchiera con il compagno ma sono tutti intenti a smanettare sul telefono, in una percentuale più alta che in Europa. Ho notato anche che spesso il telefono è usato al posto della carta di credito anche per pagare al ristorante o nei negozi: secondo me  questo avanzare della tecnologia è positivo, ma solo fin quando non è totalizzante e condiziona i rapporti fra le persone.

Dongshankou Park
Giorno 3:
Il terzo giorno inizio il mio giro visitando il Tempio degli Antenati della Famiglia Chen: si tratta di un grandioso complesso di edifici, costruito fra 1888 e 1894, usato dalla famiglia Chen, una delle più importanti del Guangdong, come santuario degli antenati e foresteria per i membri della famiglia che venivano in città per trattare affari o per studio. L'architettura del complesso è molto raffinata ed ornata da figure intagliate ed ospita anche il Guangdong Folks Art Museum, con interessanti oggetti d'artigianato, alcuni molto antichi, tipici di questa regione ed anche un'interessante ricostruzione degli interni delle case cinesi di 100-200 anni fa, con oggetti d'epoca.
Tempio degli Antenati della famiglia Chen
Quindi mi sono diretto verso la zona più antica della città dove sorge il Liwan Lake Park, un altro bellissimo parco, molto esteso, pieno di laghetti solcati da barche, ponti, pagode ed in cui mi sono imbattuto anche in uno spettacolo di teatro cinese all'aperto.
Liwan Lake Park

Da qui, in circa 20 minuti a piedi, ho raggiunto l'isola Shamian, un'isola sul fiume, collegata alla terraferma da piccoli ponti, che fu assegnata come concessione straniera nel 1859 ed infatti qui sorgono ancora numerose ambasciate ed edifici di stampo europeo: al centro dell'isola vi è un tranquillo viale fiancheggiato da bellissimi giardini, un posto molto bello e tranquillo in cui passeggiare.
Infine ho concluso la serata osservando le mille luci del lungofiume di Guangzhou dall'alto del ponte Haiyin, veramente spettacolare la visione notturna della città

Impressioni e curiosità:
Mi ha incuriosito il fatto che a Guangzhou ogni via è specializzata nella vendita di prodotti di uno specifico settore, quindi c'è la via dei venditori di componenti in ferro, la via di chi vende legno, quella in cui si vendono condizionatori, quella in cui si vendono casse audio, quella in cui si vendono oggetti in vimini: in queste vie non vi è solo qualche bottega, ma decine e decine, una affiancata all'altra, tutte quasi identiche.

Il Pearl River da Haiyin Bridge

Giorno 4:
Inizio la giornata visitando il parco Yuexiu, forse il più famoso della città, dato che ospita la statua con i cinque arieti, simbolo di Guangzhou: il parco è molto esteso con numerosi laghi e giardini ben curati, vi si trovano anche le antiche mura della città antica e la torre Zenhai, un edificio collocato su un'altura, che anticamente serviva come torre d'avvistamento, mentre adesso i suoi cinque piani sono la sede del Museo Civico di Guangzhou, che ripercorre, attraverso interessanti reperti, tutta la storia di questa città dalla Preistoria ai giorni nostri.
La statua dei cinque arieti, simbolo della città
Uscito dal parco, visito il Dr. Sun Yat-Sen Memorial Hall, un edificio costruito secondo la tipica architettura cinese, circondato da un bellissimo giardino, in cui troneggia la statua di bronzo di Sun Yat-Sen, uno dei più importanti politici cinesi dei primi del '900, originario proprio di questa regione.
Da qui mi dirigo verso il Tempio Liu Rong o dei Sei Baniani, un tempio buddista molto frequentato, caratterizzato da un'altissima pagoda.
Dr. Sun Yat-Sen Memorial Hall
Quindi concludo la serata visitando la parte più moderna e futuristica di Guangzhou, la Zhujiang New Town: prima mi fermo nella zona del Tianhe Sports Center, dove c'è una vastissima piazza, circondata da grattacieli, quindi proseguo verso Hangsha Place anch'essa circondata da grattacieli, tra cui spicca l'IFC Tower, completata nel 2010, alta 438 metri, che la collocano fra i primi 25 edifici più alti del mondo, in questa zona notevole è anche la Guangzhou Library, completata nel 2013, con la sua architettura che rimanda ad un libro aperto e, dulcis in fundo, la Canton Tower, visibile da molte parti della città, illuminata da colori vivaci che cambiano continuamente, dando l'impressione di continuo movimento, completata nel 2010, è alta 595 metri ed è il secondo edificio più alto della Cina e fra i primi 5 al mondo. Questa zona della città è veramente spettacolare di notte, illuminata dalle mille luci dei tanti grattacieli che ipnotizzano e non si può fare a meno di stare a testa in su a contemplarle.

Impressioni e curiosità:
Di Canton mi ha colpito molto il contrasto fra vecchio e nuovo, soprattutto i tanti parchi punteggiati di edifici costruiti secondo i dettami dell'architettura tradizionale cinese, ma circondati da altissimi e futuristici grattacieli, nel complesso una metropoli in cui c'è molto da vedere, per tutti i gusti. Mi è rimasta impressa anche la grande etica del lavoro dei cinesi, al punto che non era raro incontrare per strada vecchi che tiravano carretti pieni di scatoloni, che pesavano 20 volte più di loro, oppure commessi che dormivano seduti dentro le botteghe, forse per gli orari di lavoro un pò troppo lunghi.

Guangzhou Library e Canton Tower by night
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